Rif: ITA-ACCRU-AU-526; ultima modifica: 07/09/2012 14:09:00

Sangro, Raimondo : di <1710-1771>

Materiali d'archivio

  • Forma variante Esercitato
  • Forma variante Sanseverino, Raimondo di Sangro <1710-1777 ; prince de>
  • Forma variante Di Sangro, Raimondo

Fonti BNI, ABI, DBI, BnF-AU, EI, ACF, BCF, Catalogo Parodi, ACF-Cat.2, ACF-Cat.3, ACF-Cat.4c, BCF-Cat.1b

Esistenza Torremaggiore (FG) 30 gennaio 1710 — Napoli 22 marzo 1771

Nota biografica Principe, inventore e lessicografo.
Principe di San Severo. Gentiluomo di camera al servizio dei Borbone e colonnello del reggimento provinciale di Capitanata. Tra il 1744 e il 1751 è il “gran maestro” di tutte le logge massoniche napoletane. Dal 1751 si dedica allo studio della fisica sperimentale.

Attività in Accademia
Nel 1746 l'Accademia approva un suo scritto dal titolo "La maniera più agevole di usare i cavalli di frisia", pubblicato quello stesso anno.

Note Approfondimento
Il catalogo ACF-Cat.4c riporta come data di nomina ad accademico il 31 marzo 1743. Nel Catalogo Parodi si legge (pp. 202-203): «L'impresa, presentata con lettera in data 14 gennaio 1744, fu approvata il 14 marzo seguente. Prima di questa, e precisamente il 16 aprile 1743, il di Sangro aveva proposto segretario dell'Accademia "il nome e l'impresa col motto, l'uno e l'altra convenevole a mio credere all'opera [mia]", e cioè il Fortificato, col motto: "Guardato rassicura", con un'iconografia raffigurante una fortezza militare, disegnata su uno scudo. Successivamente, il 13 maggio 1743, il nostro presentava un progetto, accompagnato da un disegno a colori, del seguente tenore: "Il corpo dell'impresa: Un abbeveratoio pieno d'acqua, un fil di grano, la cui spiga stia in sulla sponda del vaso, e 'l gambo entro l'acqua; un formicone, che caduto dalla sponda dell'acqua zampettando si aiti a salire in sul gambo, al quale già s'attenga. Il motto: Cibo, e sostegno mio, è tolto dal Sonetto del Casa 'sagge, soavi, angeliche parole'. Ed essendovi altri, che per avventura l'avesse usato: 'Scampo al mio duolo, e segno ai miei desiri', che pur è tolto dal Sonetto del Casa 'Gli occhi sereni e, 'l dolce sguardo honesto'. Il nome: l'Assicurato, ovvero se mai fosse nome d'altrui, lo Scampato, ovvero il Salvato, ovvero il Liberato. La spiegazione: L'accademico è espresso nel formicone; l'acqua, nella quale può 'l formicone perire, spiega il rischio, che corre colui, che non intende a virtù; e 'l fusto non meno che la spiga dinota l'Accademia, i cui insegnamenti sono il sostegno e 'l cibo dell'accademico; il sostegno, onde sicuramente si tragga fuora di qualunque pericolo di errore; il cibo, onde pasca l'animo disioso di profittare nelle buone arti, sì come il gambo e la spiga sono il sostegno, e 'l cibo del formicone". Le due proposte furono discusse e disapprovate dai censori, come riferisce l'Alamanni in due lettere al di Sangro (Cfr. Arch. Cru. Carte Alamanni nn. 103, 104, 105, 122 e 124)».

Accademico dal
30 marzo 1743

Nome Accademico
Esercitato

Motto accademico
Esercitar mi suole